OCA Restaurant / Entasis Architects

Il ristorante si trova in un insieme di case costruite negli anni Quaranta, in un isolato del quartiere Polanco a Città del Messico. L’isolato ha subito negli anni un numero infinito di continue e ripetute modifiche, non solo nell’architettura ma anche nella destinazione (da residenziale a commerciale). Di quello che in origine era un blocco ben strutturato, con una chiarezza formale e ben definita, rimane oggi ben poco.

Con tutte le modifiche che l’edificio ha subito sommate all’originario disegno abitativo, la casa è stata suddivisa in tanti piccoli ambienti, soffrendo per la mancanza di luce naturale e di ventilazione, diventando un oscuro labirinto.

Il progetto è stato risolto da due premesse che hanno trasformato la molteplicità degli spazi in un’unica zona pranzo aperta da davanti a dietro e da cima a fondo. La facciata originaria è stata sostituita da una parete verde formata da cavi d’acciaio e piante che permettono alla luce e all’aria di penetrare nell’edificio, integrando l’esterno con l’interno. La liberazione dello spazio centrale ha generato un polmone al centro della casa per mezzo di un telo retrattile che rende possibile l’illuminazione naturale e la ventilazione naturale. Da edificio centrifugo che ti espelle è diventato uno spazio centripeto che ti saluta e ti invita ad esserci.

I materiali utilizzati sono stati una combinazione di ardesia nera, legno di frassino, lastre di acciaio nero e vetro, che hanno definito pareti, pavimenti e soffitti dando unità all’intero edificio. Le lastre di acciaio nero sono state modellate per comunicare verticalmente e orizzontalmente i diversi livelli. Le lastre d’acciaio nelle pareti erano disposte con un angolo di cinque gradi in modo da dare loro volume e un punto di fuga. Tutti questi materiali contrastano nettamente con il muro di mattoni a vista recuperato dall’edificio originario.

L’ingresso è modellato dall’ardesia nera che fornisce la base e la forza al piano terra, in contrasto con la trasparenza delle pareti verdi dei piani superiori.

Una parete in legno di frassino traforato al piano terra forma un reticolo che genera il corridoio di accesso che forma il patio, il bar e una sala da pranzo privata. In questo livello si trovano anche la cucina e i servizi igienici. Il primo piano si trasforma in un open space formato dalla sala da pranzo, il patio e la cantina. Il secondo piano è un terrazzo formato dal patio che si affaccia anch’esso sulla strada.

Le cabine che delimitano il patio al primo e al secondo piano sono state progettate con lastre di acciaio poste alla stessa angolazione delle pareti, piegate a formare le panchine che accolgono i commensali. Le cantine sono realizzate in legno massello di frassino in cui sono inserite piastre in acciaio per alloggiare bottiglie e bicchieri. Le scale e gli altri spazi sono formati da ardesia nera e cavi d’acciaio che formano queste pareti verdi di piante che limitano le viste a seconda di dove si è seduti. La facciata in vetro può essere completamente aperta o chiusa, la stessa cosa si può ottenere nel patio, attraverso un telo retrattile.

Il resto dei mobili (sedie, tavoli e appendiabiti) è stato progettato con una miscela di legno massello di frassino e lastre di acciaio nero.

Infine, lo scarto dell’ardesia è stato utilizzato per riempire la parte superiore delle fioriere e dei camini, entrambi formati da lastre di acciaio.

Dettagli del progetto:
Località: Città del Messico, Messico
Architetti: Entasis Architects
Fotografie: Jaime Navarro